12/11/2016

Aneurismi cerebrali

Cosa sono gli aneurismi?

Gli aneurismi cerebrali sono delle dilatazioni della parete di un vaso che si formano a causa di vari fattori: delle alterazioni della parete vasale e delle cause emodinamiche. L’incidenza di tale patologia è difficile da stimare, perchè varia notevolmente tra i vari stati (è massima in Finlandia e Giappone). Le donne sono più colpite degli uomini.

 

Dove si formano?

Si fomano sui vasi del circolo intracranico, con maggiore frequenza a livello delle biforcazioni arteriose.

tipi di aneurismi

Fig.1 – Tipi di aneurisma. L’aneurisma sacculare solitamente si forma a livello delle biforcazioni ed è una dilatazione che riguarda tutti gli strati di parete del vaso; l’aneurisma fusiforme è un aneurisma dissecante, cioè conseguente ad una lesione dello strato endoteliale (interno) del vaso, con successivo fuoriuscita di sangue tra gli strati esterni della parete del vaso.

 

Perche si formano?

Spesso non esiste una causa specifica, ma ci sono diversi fattori che contribuiscono alla loro formazione:

Predisposizione genetica

In pazienti con familiarità per aneurismi cerebrali (familiari di primo grado con aneurismi cerebrali rotti o non rotti) il rischio di rottura dell’aneurisma aumenta dalle 3 alle 7 volte rispetto ai pazienti che non hanno familiarità. Sono stati scoperti diversi geni potenzialmente responsabili della formazione di aneurismi ed alcune malattie ereditarie spesso si presentano anche con aneurismi cerebrali:

  • Malattia del rene policistico (PKD)
  • Sindrome di Ehlers–Danlos
  • Sindrome di Marfan
  • Sindrome di Loeys–Dietz
  • Deficit di alpha1-Antitripsina
  • Displasia Fibromuscolare
  • Neurofibromatosi di tipo I
  • Sindrome di Rendu–Osler–Weber
Cause emodinamiche

Diversi studi hanno dimostrato che la formazione di aneurismi cerebrali è legata a fenomeni emodinamici che possono causare processi degenerativi a carico della parete delle arterie. Infatti, gli aneurismi sacciformi, che rappresentano la maggiore percentuale di aneurismi cerebrali, si formano a livello delle biforcazioni arteriose che sono i punti maggiormente soggetti a stress emodinamico.

Cause strutturali

La struttura della parete arteriosa è diversa tra le arterie del circolo intracranico ed extracranico. In particolare le arterie del circolo intracranico hanno una tonaca media meno resistente rispetto alle arterie del circolo extracranico e questo si pensa sia un fattore importante per lo sviluppo di aneurismi cerebrali.

Cause specifiche

Ci possono essere degli aneurismi che hanno cause specifiche:

  • Infettive – questi sono anche detti aneurismi micotici, sebbene generalmente i principali agenti patogeni sono i batteri (streptococco o stafilococco).
  • Traumatiche – nel 75% dei casi sono conseguenza di traumi cranici senza fratture e coinvolgono i segmenti della carotide interna che decorre vicino alle strutture ossee del basicranio.
  • Neoplastiche – è stata dimostrata una correlazione col mixoma atriale.
  • Iatrogene – solitamente post-radioterapia o post-chirurgiche, solitamente negli interventi di neurochirurgia trans-sfenoidale.

Quali sono i sintomi?

La maggior parte degli aneurismi sono asintomatici. Quelli di grandi dimensioni o anche di piccole-medie dimensioni ma localizzati in aree determinate dell’encefalo possono dare sintomi da compressione:

  • Seno cavernoso: paralisi dei nervi cranici
  • Segmento oftalmico di carotide interna: amaurosi
  • Arteria comunicante posteriore o aneurisma dell’angolo SCA/P1: paralisi del III nervo cranico

Tuttavia il problema principale di questa patologia è il rischio di rottura, responsabile dell’emorragia subaracnoidea.

 

Qual è il rischio che un aneurisma si rompa?

Un aneurisma cerebrale non è una bomba ad orologeria

Si stima che la prevalenza degli aneurismi cerebrali sia del 5% circa. Ciò significa che 5 persone su 100 hanno un aneurisma cerebrale.

L’incidenza dell’emorragia subaracnoidea aneurismatica (e quindi il numero di aneurismi che si rompono) varia da 8 a 16 persone su 100’000 (con un valore medio di 10/100’000).

Quindi sulla base delle statistiche 1 aneurisma su 500 si rompe.

Ovviamente sono stati identificati diversi parametri che influiscono sul rischio di rottura, pertanto è fondamentale, qualora si venga a conoscenza di avere un aneurisma cerebrale, rivolgersi ad un neuroradiologo interventista e/o un neurochirurgo, per valutare se ci sia necessità di un trattamento.

Qual è la storia naturale di un aneurisma?

Gli aneurismi possono rimanere invariati nel tempo, risolversi spontaneamente (nei rari casi in cui vanno incontro a trombosi), aumentare di dimensioni o rompersi.
La rottura di un aneurisma è un evento molto grave che richiede un intervento urgenze.

Gli aneurismi rotti e non rotti rappresentano due entità patologiche completamente diverse, con differente necessità di trattamento e diversi problemi gestionali.

Come si trattano gli aneurismi?

Laddove necessario le opzioni sono:

  • la chirurgia, che consiste nella chiusura dell’aneurisma attraverso un accesso transcranico
  • trattamento endovascolare, che e una tecnica mininvasiva, che richiede solo un piccolo accesso vascolare sull’arteria femorale. Si basa sull’utilizzo di strumenti come spirali metalliche o stent che bloccano o riducono notevolmente il flusso all’inteno dell’aneurisma determinandone la chiusura.